Rapporti familiari

Perdona i tuoi genitori: un giorno ti mancheranno da morire.

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Essere un genitore non è semplice. Quando nasce un bambino non forniscono un libretto di istruzioni. Sempre più spesso i neo genitori vengono lasciati soli in balia di una delle esperienze più belle e difficili insieme: crescere un piccolo essere umano.

Un genitore è stato a sua volta figlio e, inevitabilmente, il modo in cui è stato a sua volta cresciuto, nel bene o nel male, lo condizionerà nel suo ruolo genitoriale.

Esistono genitori che educano per similitudine, altri tendono invece ad educare per opposizione. Adottare gli stessi metodi educativi con cui si è stati cresciuti è una conseguenza naturale quando si diventa genitori, soprattutto quando, quelli, sono gli unici metodi che si conoscono.

Un genitore ben informato e al passo con i nuovi studi scientifici nell’ambito dell’educazione infantile, tenderà quasi sicuramente a rinnegare i più arcani metodi educativi, troppo rigidi e penalizzanti.

Gli errori educativi più comuni con cui i genitori causano problemi ai propri figli.

Un genitore troppo protettivo potrebbe rispecchiare il comportamento di un «genitore spazzaneve», quel genitore cioè che, per evitare quanto più possibile dispiaceri e sofferenze al proprio figlio, si sostituisce completamente a lui nella gestione pratica della sua vita, soprattutto nella risoluzione immediata di quelle situazioni che potrebbe condurre ad esiti spiacevoli qualora agire autonomamente fare il bambino.
Nonostante le intenzioni certamente positive, questo comportamento, al contrario di quanto si possa comunemente credere, non agevola in alcun modo il bambino. Contribuisce piuttosto a crescere un adulto poco responsabile o incapace di gestire le difficoltà inevitabili della vita.

Un genitore assente, o immaturo emotivamente o ancora eccessivamente rigido e critico, invece, convinto di fortificare in questo modo il carattere del proprio figlio, crescerà una persona fortemente autocritica e insicura. Sono bambini con alte probabilità di sviluppare sindromi come la Sindrome di Wendy,  persone tendenti eccessivamente all’accudimento, più propense a soddisfare bisogni e aspettative altrui piuttosto che propri.

Lettera di una figlia che ha perdonato i propri genitori

Arriva un giorno in cui un figlio perdona gli errori dei propri genitori.

Il dolore lancinante che lascia la scomparsa di un genitore è indescrivibile.

Oggi vi possono sembrare assurdi per i loro modi di pensare, così lontani dal modo comune, ma l’amore che provano per voi non muta con il tempo e non segue le mode del momento.

Amate i vostri genitori anche se possono sembrare buffi e bizzarri, amateli anche se nell’ignoranza commettono errori, amateli anche se vecchi e acciaccati.

Amate vostro padre che nonostante i suoi errori ce l’ha messa tutta per proteggervi, guidarvi e sostenervi, le sue mani sanno di duro lavoro.

Amate vostra madre, anche se ora il suo viso è solcato dalle rughe e la sua mente non tiene il passo con i tempi, amatela, ha trascorso notti insonni per voi, giornate intere a cambiarvi i pannolini  senza vomitare, vi è stata accanto nei momenti di dolore e tristezza.

Amate i vostri genitori e anche se  non sono come desideravate ringraziateli perché a loro  dovete la vita e la persona che siete oggi. Nel bene e nel male, qualunque decisione abbiano preso vi hanno insegnato qualcosa: saranno stati genitori da imitare o  da cui imparare ad essere diversi, forse.

Non biasimateli  per i loro errori, nessuno nasce genitore,  a loro volta sono stati figli di genitori imperfetti  ma l’unica cosa certa è che un genitore ama il figlio più di se stesso e nonostante i propri conflitti  interni cerca in tutti i modi di essere quel genitore perfetto che tutti desiderano.

Amateli adesso che sono ancora in vita, adesso che vi fanno arrabbiare e preoccupare. Ogni qual volta vi  verrà voglia di non rivolgergli più la parola provate a pensare a chi non li ha più, a chi  li perde da piccoli. Meglio avere genitori imperfetti che perderli per sempre prematuramente.

Riconciliatevi con i vostri genitori,  la vita è troppo breve per portare rancore, è troppo  difficile per rinunciare al loro amore  imperfetto. Amateli e ringraziateli, le loro mani vi hanno condotto per strade sempre più lontani da loro.

I loro cuori si struggevano per ogni caduta, ogni malanno e ogni qual volta dovevano lasciare la vostra mano per insegnarvi che prima o poi avreste dovuto imparare a vivere senza loro a fianco.  Le loro mani hanno accarezzato i vostri capelli, le vostre guance e asciugato le vostre lacrime innumerevoli volte.

Abbiate rispetto per loro, hanno vissuto per voi e hanno sbagliato per amore. Hanno passato notti intere sul divano ad aspettare il vostro ritorno, ad ogni sirena dell’ambulanza il loro cuore si fermava pregando Dio che tornaste salvi. Amateli forte perché hanno patito per voi, hanno sbagliato e continuano a sbagliare   perché vi amano troppo.


Amate i vostri genitori sono gli unici che avrete. Amate i vostri genitori, amateli adesso, un giorno non ci saranno più e allora vi mancheranno da morire.

Redazione Il viaggio è nella testa – Riproduzione riservata

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