Perché la gente sparla? La Psicologia lo spiega.

La gente mette il becco dappertutto. L’uomo non discende dalla scimmia bensì dalla gallina. (Carlos Ruiz Zafón)

Certa gente discende dalla gallina: mette il becco dappertutto. Possiamo incolpare la noia o la mancanza di interessi con cui impiegare in maniera costruttiva il proprio tempo, per giustificare questa spassionata dedizione al pettegolezzo, tuttavia, riflettendoci attentamente, noteremo che questo ‘male’ affonda le sue radici in una ragione più profonda: l’infelicità e insoddisfazione personale.

L’insoddisfazione ha effetti collaterali devastanti, non su chi la vive, ma su coloro che lo circondano. Non rimane rinchiusa nel singolo, lo induce infatti a sfogare questa condizione di malessere sugli altri, specie nei confronti di chi appare felicemente appagato della propria vita. Come se la propria realizzazione avvenisse grazie alle disgrazie altrui.

Nella vita la cattiveria gratuita è purtroppo all’ordine del giorno. Anche se ti isoli, anche se cerchi di condurre tranquillamente la tua vita senza pestare i piedi a nessuno, è inevitabile, attrarrai comunque le maldicenze della gente e, spesso, sentirai dire sul tuo conto cose che nemmeno i migliori film di Hollywood hanno mai riprodotto. Paradossalmente più una persona evita il contatto col mondo e più le cattiverie sul suo conto cresceranno esponenzialmente.

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Familiari, presunti amici, conoscenti: gente più o meno vicina che quando parla esagera. Si riempie la bocca della tua vita e ci ricama sopra. E’ un disturbo sociale oggi purtroppo molto diffuso: sparlare degli altri con altri per colmare un profondo senso di inadeguatezza interiore.

E’ un bisogno morboso, soprattutto di chi, sentendosi internamente socialmente non affermato, cerca di accaparrarsi la benevolenza della gente buttando fango sugli altri, soprattutto su quelli che un ruolo nella società ce l’hanno, e ce l’hanno ben definito.

Su chi, molto probabilità, è ignaro anche della sola esistenza di queste persone. Su chi, sicuramente, a differenza di chi perde il suo tempo giudicando la vita degli altri, nella vita ce la sta facendo veramente.

E’ una forma di invidia. La più pericolosa, perché non ci si rende conto che, parlare a sproposito della gente è molto rischioso. Non puoi sapere, qualora quella persona lo venisse a sapere, quale potrebbe essere la tua reazione. Una voce messa in giro potrebbe perfino rovinare la vita di quella persona. Si sparla tanto di chi invece segretamente si invidia. Probabilmente la vita della persona oggetto di chiacchiere è molto più interessante di quella di chi invece la giudica.

La gente che spreca il suo tempo a sparlare è gente profondamente triste. Persone che trovano sollievo alla loro grigia quotidianità parlando male di altri. Gente che cerca di gettare loro addosso del fango. Gente che così facendo crede di poterli trascinare in basso insieme a loro.

Cosa si nasconde veramente dietro ad una critica?

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Meccanismo della proiezione dei sentimenti. Secondo la Psicologia per proiezione si intende il prendere emozioni proprie, quelle scomode che non ci fanno stare bene, e conferirle ad altri per ‘esorcizzarle’ ed allontanarle da sé.

Si tratta di un meccanismo di difesa: proiettare sugli altri qualcosa che di te ti disturba è decisamente più comodo e semplice da accettare/criticare, piuttosto che assumersi proprie responsabilità in merito. Un partner infedele inizierà ad esempio a sospettare infedeltà anche nel coniuge piuttosto che ad assumersi le proprie responsabilità.

Le persone false ed ipocrite che tendono a sparlare degli altri sono soggetti facilmente riconoscibili dal fatto che:

  • Cercano consensi e approvazione negli altri. Una persone che è incline al pettegolezzo cerca sempre di trovare ‘alleati’ che sparlino insieme a lei o che comunque condividano lo stesso disappunto verso la persona di cui si sparla.
  • Si atteggiano a finti buonisti. Apparire come una ‘bella persona’ aiuta questi soggetti a riscuotere consensi ed approvazione. E’ un meccanismo di difesa con cui si fanno scudo per non apparire ‘criticoni’. Dicono la loro su qualcosa o qualcuno facendolo passare non come una critica ma come un semplice commento personale.

Tendenza alla critica e bassa autostima.

Coloro che hanno una bassa autostima sono quelli che tendono a criticare maggiormente l’operato degli altri. Coloro che invece hanno una autostima consolidata riescono infatti ad accettare i propri difetti e fallimenti senza doverli esorcizzare attribuendoli ad altri.

Una persona che critica è qualcuno profondamente insicuro. Nonostante all’apparenza sembri tutt’altro infatti la sua attitudine a criticare è indice di grande insicurezza interiore. Giudicare costantemente gli altri aiuta questi soggetti a distogliere l’attenzione dal proprio malessere interiore.

Piccole menti che meritano piccole attenzioni, perché i pettegolezzi sono come le punture delle vespe, fanno male ma durano poco.

Come comportarsi quando si conoscono persone di questo tipo?

  • Allontanare queste persone tossiche migliora la propria vita. Occorre ricordare che, come regola generale, chi parla male degli altri con te sicuramente parlerà male di te con gli altri. L’ipocrisia infatti è tipica dei soggetti tendenti al chiacchiericcio smodato.
  • Stabilisci dei limiti chiari e netti. Quando purtroppo si è costretti a mantenere queste persone nella propria vita è bene mettere dei chiari paletti tra voi e loro. Dovete far loro capire la vostro non disponibilità ad un rapporto comunicativo più confidenziale ed intimo.
  • Meno gli altri sanno di voi meglio è. E’ questa la regola d’oro da seguire. Mantenete cerchie sociali nutrienti e costruttive tenendo bene a mente che troppo è sempre sbagliato. Come regola generale le nostre questioni più intime ed importanti dovrebbero essere alla mercé di pochi.
  • L’esperienza è l’insegnante più severo ma efficace. Bisogna sbagliare tante volte, fidarsi magari di tante persone sbagliate per riuscire veramente a capire di chi fidarsi veramente e, soprattutto, per imparare a riconoscere le persone ipocrite.
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Conclusione

Che enorme spreco di tempo investire le proprie forze procurando dolore, quando basterebbe curare il proprio. La lingua è una spada affilata capace di turbare e ferire chiunque, non solo i più deboli. La buona notizia è che crearsi uno scudo resistente è sempre possibile. Come? Semplicemente vivendo come se nessuno potesse credere a tutte le cattiverie che ci attribuiscono.

Professiamo la nostra serenità e disarmiamo questo esercito di frustati. Farsi scivolare tutto addosso è la sola pillola magica contro la cattiveria di queste persone. Sono persone infime con vite miserabili e vuote che hanno bisogno di riempire sparlando di chi invece una vita la vive veramente.

Non lasciatevi condizionare da quello che di voi sentite dire da queste persone, ma rallegratevi, perché se siete oggetto delle loro malelingue significa che avete fatto centro, la vostra vita è meritevole di essere chiacchierata e questo significa solo una cosa: la vostra vita è migliore della loro.

Chi è impegnato a vivere la propria vita invece potrebbe in un primo momento restare male per la cattiveria gratuita della gente. Tuttavia, in un secondo momento, continua a vivere la propria vita, inficiandosene degli altri, perché la gente felice e soddisfatta di sé fa proprio così.

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Pubblicato da Elena Tucci

Blog di intrattenimento riguardante curiosità sul comportamento umano, temi psicologici ed esistenziali.

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