Invecchiamento e selettività. Perché con l’età riduciamo le interazioni sociali.

Quando gli anni aumentano la percezione che abbiamo della vita e delle persone cambia. Cambia il nostro modo di rapportarci e cambia soprattutto il nostro limite di sopportazione circa cose e persone che un tempo probabilmente ‘tolleravamo’, ma che oggi non abbiamo più il piacere di mantenere nella nostra vita.

Passano gli anni e la pazienza di sopportare alcune situazioni e persone non c’è più. Hai esaurito la pazienza e di stare lì a capire, giustificare, continuare a parlare, a litigare sempre per gli stessi motivi, non ne hai più voglia. Sei stanco.

Ad una certa età ti appare tutto un po’ più chiaro.

Non hai bisogno di tragedie inutili che assorbono la tua energia e che ti lasciano stremato; non rincorri più persone indecise sul posto da riservarti nella loro vita. Non ti struggi più. Non giustifichi più. Non ti affanni, non ne vale la pena. Ci hai provato per anni a spiegare con pazienza, a comprendere e giustificare laddove avresti solo dovuto sbattere porte in faccia.

Alle belle parole preferisci i fatti.
Alle promesse, la concretezza.

L’unica cosa che vuoi è essere sereno ed in pace con te stesso, i tuoi pochi ma sinceri affetti e le cose che nella vita ti rendono davvero felice.

Ad un a certa età felicità non fa più rima con quantità, piuttosto con qualità.

Quando arrivi ad una certa maturità, che non necessariamente arriva con l’età, piuttosto con l’esperienza, cambia completamente il tuo concetto di felicità.

Felicità non è fatta da grandi cose, grandi emozioni o grandi ambizioni; Felicità è tutto ciò che con fatica ti sei guadagnato col volto bagnato dal sudore e dalle lacrime e che custodisci gelosamente;

Felicità non è più quell’amore che ti ruba il sonno la notte con la sua ‘assenza’, ma quello che ti affianca accarezzandoti e sostenendoti durante il giorno con la sua ‘presenza‘.

Sono passati gli anni dei grandi dilemmi. Non abbiamo più la forza, né il tempo di correre dietro a chi non ci apprezza.

I macigni sul cuore pesano e fanno sprofondare sempre più in basso, appesantiscono il cuore e l’anima, quando invece quello che vuoi è essere leggero, leggero dentro. Liberarti dalla zavorra accumulata negli anni e spiccare il volo.

Ad una certa età maturi la consapevolezza che anche se non piaci a tutti va bene lo stesso; anche se le cose non vanno come vorresti va bene lo stesso.
Ci hai provato. Pazienza se non è bastato.

Non piacere a tutti non significa essere sbagliato; significa non essere ‘addomesticabile’ ai rigidi schemi di una società che esigendo la perfezione, ci rende tristi e spenti.

Ad una certa età fai pace con te stesso.

Ti accetti, finalmente ti accetti completamente con i tuoi pregi che hai imparato a riconoscere e con i tuoi difetti che hai imparato ad amare, proprio perché sono i tuoi.

Hai imparato che la vera bellezza sta nei difetti, nelle botte, nelle cadute che lasciano i segni e che graffiano la superficie.

Quando qualche progetto non va secondo i tuoi piani non è più un dramma. Hai capito quanto sia importante tentare nella vita; che rimanere immobili è l’unica vera sconfitta e che ogni fallimento è semplicemente un trampolino di lancio verso splendidi nuovi orizzonti. Magari inaspettati, magari i più belli mai visti.

La vita ha più fantasia di noi e adesso tu vuoi lasciarti sorprendere. Accogli il cambiamento ad ali spiegate e ti lasci trascinare dalla corrente della vita. Non combatti più contro i mulini a vento. Hai capito e ‘accettato’ che su alcune cose e persone non abbiamo controllo.

Il mondo è ricco di sfumature che nemmeno immaginiamo. E’ ricco di occasioni ed opportunità che aspettano solo di essere colte.

E non sarà sicuramente restando negli ‘schemi’ che faremo cose grandi e memorabili. Bisogna essere diversi. Unici, anche se questo dovesse significare non piacere alla gente o rimanere soli.

Ad una certa età, l’unica cosa che conta è piacere a se stessi. Con i propri lividi. Le proprie botte ed i propri errori. Quelli che ti hanno portato a maturare questa consapevolezza.

Quelli che oggi ti fanno rendere conto di chi tu sia veramente e di quanto adesso, per essere serena, tu non abbia bisogno di nulla se non di ciò che già hai raggiunto con così grandi sacrifici nella vita.

Non sempre ‘età’ coincide con ‘maturità’.

La consapevolezza di voler vivere una vita serena non si raggiunge necessariamente con l’avanzare dell’età. Spesso, le due cose non coincidono.

Il tempo scorre inesorabilmente per ognuno di noi, ma non per tutti il tempo vissuto è una conquista. Per molte persone invecchiare non è ammesso. Per molte persone invecchiare significa frustrazione.

Quando non accettiamo che il tempo passa e non accettiamo che le stagioni della vita si alternano inevitabilmente, a prescindere dal nostro volere o controllo, stiamo allontanando la nostra serenità.

La serenità dell’animo si raggiunge solo con l’accettazione del passato

Restare ancorati al passato significa procedere a tentoni nel lungo cammino della vita. Voltandosi continuamente indietro si finisce inevitabilmente per rallentare, inciampare e necessariamente prima o poi cadere.

Soffermarsi a fissare un tempo passato che non è più sotto il nostro controllo è controproducente ed inutile. Inutile fossilizzarsi su situazioni e dolori che non ci appartengono più perché per raggiungere l’ambita meta della ‘serenità’ bisogna scrollarsi di dosso l’inutile zavorra che ci tiene ancorati alla sofferenza.

Redazione Il viaggio è nella testa nella tua testa – Riproduzione riservata

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Pubblicato da Elena Tucci

Blog di intrattenimento riguardante curiosità sul comportamento umano, temi psicologici ed esistenziali.

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