Come imparare a convivere con la solitudine.

La solitudine può essere una tremenda condanna o una meravigliosa conquista. (Bernardo Bertolucci)

Imparare a stare bene da soli è una delle più grandi battaglie della vita. Esistono diversi tipi di solitudine, quella voluta e quella indotta, la peggiore, perché causata da una presenza assente e distratta. Ci si sente veramente soli quando si ha accanto qualcuno che non da valore al nostro tempo.

Chi rifugge la solitudine è generalmente una persona che soffre e quando una persona prova una morsa lancinante allo stomaco farebbe qualsiasi cosa per avere uno spiraglio di luce.

Rimanere da soli con se stessi fa paura, perché costringe a guardarsi dentro, ad avere a che fare con le proprie paure, quelle più nascoste, quelle che cerchiamo ogni giorno di soffocare per paura di impazzire.

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La solitudine è come una lente d’ingrandimento: se sei solo e stai bene stai benissimo, se sei solo e stai male stai malissimo. (Giacomo Leopardi)

Una persona che riesce a stare bene da sola è una persona che ha imparato a conoscersi e, soprattutto, ad accettarsi. Ha imparato ad affrontare i propri fantasmi del passato, a volersi bene anche senza una persona accanto. 

Occorre parecchia forza per riuscire ad amare la propria solitudine. Ecco alcuni consigli pratici per non temere la solitudine:

  • Normalizzare la solitudine è il primo passo verso il successo. Spesso socialmente si crede che una persona sola sia una persona infelice. Nulla di più errato. Essere soli non significa essere tristi, significa piuttosto godere della propria compagnia, coccolare se stessi, mettersi al centro del mondo.
  • Costruire una propria quotidianità focalizzata su se stessi e su ciò che rende felici. Fare attività fisica, consumare la colazione al bar, leggere un libro, andare da soli per negozi, ascoltare la propria musica preferita, sono tutte abitudini personali e sane che consentono di imparare ad apprezzare la solitudine senza sentire il bisogno di riempirla necessariamente con qualcuno.

Quali sono i vantaggi della solitudine?

Trascorrere un periodo della propria vita in solitudine non è solo consigliabile, ma altamente necessario. Questo succede perché solo quando tutto intorno si ferma e si resta da soli con se stessi si impara a conoscersi bene e a capire qual è la strada più giusta per noi da intraprendere per avere una vita appagata e soddisfacente.

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Alcuni vantaggi concreti dell’essere soli sono quelli a seguire:

  • Relazioni più nutrienti. Diverse ricerche hanno sottolineato che chi non teme la solitudine è più appagato nelle relazioni sociali. Infatti, una persona che apprezza la solitudine tende a pretendere qualità e non quantità dalle relazioni, sia in amore che in amicizia.
  • Una vita più articolata. La solitudine ti spinge a riempire il tuo tempo con attività di qualità. Ecco perché chi della solitudine riesce a fare una buona amica è anche colui con una vita più piena ed interessante. La creatività che la solitudine porta con sé è produttiva. Nella solitudine si scoprono o riscoprono passioni ed interessi che hanno come vero protagonista il singolo, ma che gli consentono anche di circondarsi di perone a lui veramente affini.
  • Maggiore propensione alla socialità. Non si tratta di un paradosso ma di una naturale conseguenza della natura umana: chi sta bene da solo ama stare anche in compagnia della gente. La pienezza che ti da la solitudine spinge a volerla condividere con altri. Quando una persona sta bene con se stessa starà bene con chiunque. Una persona triste e frustrata invece potrà anche circondarsi di mille persone ma non starà mai bene veramente.

Pensavo che la cosa peggiore nella vita fosse restare solo. No, non lo è. Ho scoperto invece che la cosa peggiore nella vita è quella di finire con persone che ti fanno sentire veramente solo. (Robin Williams)

Solo una persona che ha veramente toccato il fondo è in grado poi di assaporare veramente la solitudine, e quando la solitudine è diventata una compagnia fedele anziché una nemica si inizia a dare valore al proprio tempo. Non ci si circonda più di false presenze. Non si scende più a compromessi con se stessi. Non ci si rassegna ad una presenza altalenante che ci fa comunque sentire soli.

Redazione Il viaggio è nella testa – Riproduzione riservata

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Pubblicato da Elena Tucci

Blog di intrattenimento riguardante curiosità sul comportamento umano, temi psicologici ed esistenziali.

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