Bambine poco amate e problemi nelle relazioni.

Una bambina poco amata sarà una donna incapace di riconoscere il vero amore. Perché succede?

Si tende a credere che una persona che è stata poco amata, da adulta razionale e pensa te andrà a ricercare l’opposto di ciò che da bambina l’ha fatta così tanto soffrire. In realtà a livello inconscio esistono molteplici meccanismi psicologici che, nostro malgrado, assorbiamo e facciamo nostri.

Sono meccanismi che ci hanno segnato nel periodo più delicato della vita di una persona, l’infanzia, e che ci condizioneranno per tutta la vita, a meno che non ne prendiamo coscienza e non facciamo un immenso lavoro su noi stessi per cambiare le dinamiche inconsce che ci governano.

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Gli anni della crescita sono i più cruciali per lo sviluppo psicoemotivo di una persona. Quando cresci in un ambiente disfunzionale fai tuoi atteggiamenti e modi di pensiero non propriamente sani. Atteggiamenti che, in età adulta, tenderai a riproporre senza nemmeno rendertene conto.

In particolare, una bambina cresciuta circondata da un amore sano e disinteressato, un amore che non esige di nulla in cambio per esistere, sarà una donna capace poi, in età adulta, di coltivare relazioni autentiche e nutrienti.

Al contrario, una bambina cresciuta in un ambiente disfunzionale, in cui è mancato un amore costruttivo, un ambiente in cui persistevano ruoli familiari invertiti o poco definiti, un ambiente in cui dominavano frustrazione, senso di colpa utilizzato come ricatto emotivo, senso di inadeguatezza, sarà una donna che inconsciamente, suo malgrado, ripeterà determinati schemi malsani ereditati da genitori anaffettivi.

Quando cresci con persone che ti hanno amata nel modo sbagliato inevitabilmente associ all’amore sensazioni che ti sono familiari. Quando cresci in determinati contesti tendi successivamente a ricercarli anche nelle relazioni che instaurerai in futuro, perché sono gli unici che conosci e in cui ti senti ‘ al sicuro ‘. Viene infatti a crearsi una ‘zona di comfort’ in cui credi di stare bene perché ‘tanto ci sei abituata ad avere a che fare con persone del genere’.

Se dell’amore conosci solo determinate forme infatti sentirai come possibile e adatto a te solo quel tipo di amore nelle modalità e nelle forme che te lo ricordano, anche se poi, razionalmente, ti rendi conto che percorrendo quella strada continui solo a soffrire.

Se in passato hai instaurato un legame di subordinazione, dipendenza o attaccamento morboso con le tue figure genitoriali di riferimento in futuro attrarrai personaggi irrisolti, manipolatori, narcisisti che cercano da te solo relazioni di quel tipo. Persone che cercano qualcuno da sottomettere e sovrastare; qualcuno su cui scaricare le proprie frustrazioni per sentirsi meglio con se stessi.

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La frustrazione che deriva dall’essere cresciuta con questi modelli di riferimento è immensa ed il vuoto interiore che si crea abissale, spesso difficile da colmare. Si tenta instancabilmente di chiudere quella voragine che ci si sente dentro e da cui ci si sente risucchiati. Non possedere gli strumenti idonei ad affrontare questo tipo di disagio emotivo è frustrante. Ci si sente incapaci di reagire nonostante razionalmente vi si rende conto della necessità di dover agire per cambiare la situazione.

La donna razionale e lucida che alberga dentro di te sa di dover interrompere determinati circoli viziosi, ma quando qualcosa ti influenza e condiziona da così tanto tempo è difficile farne a meno.

Attrai sempre i partner sbagliati, persone che fanno uscire la parte di te che ti ricorda dinamiche comportamentali che tenevi con i tuoi genitori o anche solo uno dei due. Quelle dinamiche che ti rendevano una bambina triste. Una bambina sbagliata, che girava costantemente la testa alla ricerca di approvazione e amore.

I tuoi bisogni infantili non venivano soddisfatti ed è per questo che adesso le tue pretese nei confronti del partner sono sempre meno. Ti sei abituata a ricevere poco e a dare tanto e, se all’inizio te ne rendevi conto è ti faceva soffrire, adesso hai imparato a conviverci, per sopravvivere, per giustificare quei genitori che ti amavano poco ma pur sempre tuoi genitori.

L’insicurezza regna sovrana. Qualunque cosa tu faccia non ti sembra mai abbastanza. Sei una donna fortemente autocritica perché abituata da bambina ad essere messa sempre in discussione e non riesci a vedere a sufficienza la straordinaria persona che si nasconde dietro a quella insicurezza.

Una donna con problemi di questo tipo non necessariamente è stata una bambina POCO amata. Spesso una donna che si ritrova a dover fronteggiare determinate ferite emotive è stata una bambina amata, ma amata MALE.

Non necessariamente amare tanto significa amare bene, anzi, nella maggior parte dei casi TROPPO non è mai costruttivo.

Una donna amata poco o amata troppo potrebbe confondere queste sensazioni estreme ed eccessivamente totalizzanti con l’amore. Sono donne che hanno bisogno di sentirsi perennemente sulle montagne russe in una relazione. Questa alternanza di gioia e disperazione viene confusa per amore.

L’ amore vero è invece equilibrio, serenità. Nulla a che vedere con gli eccessi tipici di relazioni malate.

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Cosa fare per cambiare questa situazione?

Percorrere un percorso di autoanalisi ed introspezione è l’unica strada possibile per migliorare la situazione. Analizzare lucidamente chi siamo e cosa realmente ci appaga in una relazione è un primo passo verso la risoluzione.

Acquisire consapevolezza di trovarci in determinati circoli viziosi ci aiuterà a sciogliere i nostri vecchi nodi emotivi e a trovare finalmente la persona giusta per noi liberandoci da condizionamenti passati che dicono tanto di chi ci ha cresciuti ma molto poco del nostro vero IO.

Uscire dalla propria zona di comfort, anche se terrorizza, provare esperienze nuove, frequentare persone che inizialmente non sceglieresti mai, sono dei piccoli grandi passo che condurranno verso la guarigione.

Rimanere fermi è l’unico grande sbaglio da fare. Continuare a circondarsi di persone che ti ricordano quelle dinamiche o che ti rendono una persona che non ti piace contribuiranno ad accrescere quel vuoto che quando sei stanca, quando non ce la fai più si manifesta prepotentemente.
Un percorso psicoterapeutico può aiutare ad uscire da queste dinamiche. Chiedere aiuto è un diritto ed un dovere verso se stesse.

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Pubblicato da Elena Tucci

Blog di intrattenimento riguardante curiosità sul comportamento umano, temi psicologici ed esistenziali.

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