Come comportarsi quando qualcuno ti tratta male: consigli e strategie.

Fa parte di una buona educazione sapere quando sia opportuno essere maleducati

Joan Fuster

Essere brave persone non sempre conviene nella vita. Si cresce con l’illusoria convinzione che l’educazione, la disponibilità, la cortesia ripaghino sempre. 

Purtroppo, ci si rende presto conto che non sempre va così, anzi, ci si convince sempre più che, nella maggior parte dei casi, essere una brava persona penalizzerà spesso nelle relazioni sociali.

La maggior parte della gente legge nell’educazione il diritto di riversare sull’altro la propria frustrazione. Mancanza di tatto e maleducazione di fondo sono alla base del comportamento di chi è solito comportarsi male con gli altri, conoscenti o meno.

Ti capita di ricevere risposte sgarbate, nonostante tu sia sempre cortese ed educato, e di non riuscire a rispondere immediatamente per le rime?

Ti capita di rimuginare sull’accaduto più e più volte in seguito incolpandoti di non essere riuscito a rispondere come avresti dovuto?

Se la risposta è positiva ad entrambi i quesiti è bene imparare alcune strategie vincenti per sottrarsi a queste situazioni.

Che si tratti di un estraneo dai modi sgarbati o di un amico o familiare tendenti a trattarvi male è importante imparare a porre un freno a certe dinamiche, occasionali o sistematiche, che vi vedono vittime involontarie della frustrazione altrui.

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E’ fondamentale fermare all’origine questo circolo vizioso e acquisire le strategie mentali giuste per evitare che la frustrazione altrui venga riversata su di voi.

Quando qualcuno ci tratta male far vacillare l’autostima ed insinuare dubbi su una possibile veridicità nelle sue parole è abbastanza frequente. Persone empatiche e profondamente sensibili potrebbero essere portate a mettersi in discussione a seguito di reiterati comportamenti sgarbati nei suoi confronti. ‘E’ colpa mia?’, ‘Gli altri mi trattano male perché mi vedono debole?’ sono frasi tipo che riecheggiano nella mente di brave persone prese spesso di mira dalla poca sensibilità altrui.

Ecco alcune strategie da adottare in questi casi

Innanzitutto è necessario porre una certa distanza tra se stessi e gli altri. Occorre ricordare che essere troppo disponibili, troppo gentili e troppo educati è sempre sbagliato. L’eccesso in qualunque ambito della vita non è mai appropriato, la strategia vincente è sempre l’equilibrio. Adeguatamente distaccati e adeguatamente disponibili, questa è la vera grande strategia da adottare in qualsiasi tipo di rapporto, che sia un’amico o la commessa di un negozio.

Guardare intensamente la bocca della persona che parla, la metterà in soggezione. Altra efficace strategia per evitare di farsi coinvolgere troppo da quello che l’altro ci sta dicendo (se sei un empatico questo consiglio ti salverà spesso la vita). Al contrario, l’altro che ti parla si sentirà come sotto esame ed estremamente insicuro. Penserà ad esempio ‘Ho qualcosa tra i denti?’

Sdrammatizzare pungendo con ironia. Se ad esempio qualcuno ti risponde male replicate con un ‘Che bello iniziare la giornata con una dose di simpatia’. Tu ti sentirai più leggero e l’altro non saprà come rispondere.

Porre una domanda personale è un altro strumento da tenere bene a mente. Ad esempio se qualcuno vi urla contro voi rispondete ‘Ti senti bene?’. L’altro sarà sicuramente spiazzato/infastidito. Avrai sicuramente provocato una reazione in quella persona. Qualcuno potrebbe replicare, qualcuno far finta di nulla. In ogni caso volta le spalle e vai via; con persone di questo tipo è impossibile avere una discussione sana, meglio evitarle più possibile.

Cosa fare quando si tratta di familiari e amici?

Generalmente nei casi di amici, familiari o comunque persone della propria stretta cerchia sociale abituate a scaricare la propria frustrazione sugli altri si desiste dal comportarsi da brave persone, con determinati tipi di elementi, solo dopo numerose delusioni. Un colpo dopo l’altro inferto senza alcun rispetto, alla lunga, ti fanno aprire gli occhi e ti fanno smettere di credere che se tu sei una brava persona anche gli altri lo saranno con te.

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Alcune persone sono da mandar via. Non basterà tutto l’oro del mondo per far loro cambiare atteggiamento nei tuoi confronti. Accettare questa cruda realtà è il primo passo per iniziare a farsi rispettare. Rispetto per se stessi è la chiave di Volta. Coltivare il tuo amor proprio farà sì che tante persone ti criticheranno ed altrettante andranno via dalla tua vita. Ciò che davvero conta è chi resta, sono quelle persone che ti amano e rispettano veramente.

Ci sono soggetti abituati a prendere senza dare mai nulla in cambio. Sono persone che afferrato un dito, col tempo, pretenderanno tutto il braccio e se tu glielo negherai non esiteranno nel rinfacciarti quanto tu sia egoista e quanto loro abbiamo invece fatto per te.

L’assurdo con questa tipologia di persone regna sovrano. Sono capaci di insinuare dentro di te il dubbio, o, peggio, un senso di colpa profondo.
Le persone buone sono persone empatiche e sensibili. Persone che non farebbero mai del male al prossimo perché sanno cosa significa soffrire e ricevere del male gratuito ed immeritato.

Conoscono la delusione che si prova quando qualcuno a cui tieni, senza alcun motivo, inizia improvvisamente a trattarti male, ad usarti, come se fossi semplicemente un oggetto finalizzato a rendere più comoda la loro vita, senza darti concretamente la benché minima importanza, quando invece tu tendevi a tenerle su un piedistallo e ad aiutarle in ogni modo.

La situazione peggiora quando persone di questo tipo fanno parte della tua stessa famiglia. In tali casi la convivenza è obbligatoria e interrompere certe dinamiche è estremamente difficile.

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Abituarsi ad ignorare è una strategia vincente nei casi di familiari e amici abituati a trattarci male. Ignorare le richieste. Ignorare quel senso di colpa che inevitabilmente ti assale quando rifiuti di assecondare una loro richiesta. Iniziare a porre se stessi sul piedistallo. Iniziare a discernere le richieste lecite da quelle che invece ti nuocciono a vantaggio degli altri.

Essere una brava persona è una cosa ormai rara, preziosa. Non smettere mai di esserlo perché quella persona sei tu e smettere di essere una brava persona per colpe altrui ti porterà inevitabilmente via una parte di te. Preserva questo tuo dono. Impara a riconoscere chi merita davvero di goderne e non farti scrupoli nell’essere egoista, o addirittura mandare a quel paese, nei confronti di chi bada solo al proprio tornaconto.

All’inizio sarà dura. Quella vocina dentro di te cerca di farti sentire in colpa. Resisti. Combattila. Col tempo e la pratica la sentirai sempre meno e sarà bellissimo liberarsi dal senso del dovere verso coloro che non lo meritano.

Redazione Il viaggio è nella testa – Riproduzione riservata

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Pubblicato da Elena Tucci

Blog di intrattenimento riguardante curiosità sul comportamento umano, temi psicologici ed esistenziali.

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